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Le radici
raccontano
la nostra identità

Una cooperativa energetica, per crescere insieme, aiutandosi a vicenda

COME: la forma Cooperativa

La forma cooperativistica, assunta dalla SECAB fin dalla sua fondazione, caratterizza su ogni fronte lʼopera della Società, con lʼobiettivo di crescere insieme aiutandosi a vicenda.

COSA: attività fulcro dell’iniziativa

La produzione, la distribuzione e la vendita di energia elettrica generata da fonti rinnovabili e convenzionali, la realizzazione di impianti elettrici civili, industriali e pubblici, e lʼattività di prestito sociale, in applicazione dello statuto, secondo i principi della libera cooperazione mutualistica.

PERCHÈ: lo sviluppo del territorio

Lʼobiettivo di questa organizzazione è quello di migliorare le condizioni economiche e sociali della Cooperativa, del Territorio dellʼAlto Bût e dei Soci stessi.

La storia

La prima cooperativa friulana per la produzione e distribuzione di energia idroelettrica

La storia della SECAB è la storia di una comunità che agli albori dellʼindustria idroelettrica si raccoglie attorno alla figura carismatica di Antonio Barbacetto e si organizza per portare  luce e progresso nei paesi dellʼ Alto Bût.

È la storia di unʼiniziativa che fin dalla nascita ha perseguito il bene comune e lo sviluppo sociale ed economico del territorio, salvaguardando le risorse naturali dallo sfruttamento capitalistico in unʼazione che saprà tutelare gli interessi della popolazione e delle imprese locali.

Timeline

1911

Fondazione della Cooperativa

Il 25 giugno viene fondata la Società Elettrica Cooperativa dellʼAlto Bût. Si tratta della prima azienda friulana per la produzione e distribuzione di energia idroelettrica sorta informa di Cooperativa. La società forniva al capoluogo di Paluzza energia per lʼilluminazione domestica nelle sole ore notturne: lʼelettricità era prodotta da un generatore a corrente continua azionato dalla ruota idraulica di una segheria in località “Palombin”.

1913

Il primo impianto di produzione

Nel 1913 viene inaugurato lʼimpianto del Fontanone, destinato alla produzione di energia elettrica per il consumo privato durante le ore notturne e la nascente industria della zona. Da subito lʼazione della cooperativa sul territorio non si limita alla fornitura di servizi, ma si caratterizza per la sua forte valenza sociale e si realizza attraverso forniture gratuite di energia elettrica e sovvenzioni economiche per enti e associazioni benefiche, e corsi gratuiti di formazione professionale per giovani elettricisti.

1925

Lo spirito cooperativo

Nel 1925 i soci sono 260 e tra questi figurano i Comuni di Treppo Carnico, Sutrio, Ravascletto, Paluzza, Ligosullo e Cercivento. Le linee a bassa tensione si sviluppano per 22 chilometri e 35 sono i chilometri di linee ad alta tensione; allʼimpianto del Fontanone seguono quelli di Cima Moscardo, del 1926, e la centrale di Enfretors (1932).

1955 - 1985

La crescita sul territorio

Nel 1955 si contano 783 soci e 3590 utenze, mentre il 2 settembre 1956 viene inaugurata la nuova sede sociale a Paluzza.
La rete elettrica Secab si estende da Ravascletto a Paularo, dal passo di Monte Croce Carnico a Sutrio:  vengono realizzati la linea a media tensione per lʼimpianto RAI del monte Tenchia (1959), lʼelettrodotto Ligosullo-Castel Valdaier (1971), le linee elettriche dello Zoncolan (1973) e di Malga Pramosio e, nel 1978, lʼautomazione degli  impianti di Enfretors e del Fontanone.
La SECAB rivendica con forza e determinazione la propria autonomia e indipendenza e sopravvive alla  privatizzazione delle industrie elettriche. La nascita dellʼENEL (1962) tuttavia condiziona fortemente lo sviluppo e la crescita della Cooperativa e solo nel 1982 vengono innalzati i limiti di legge che vincolano lʼoperatività e la produzione delle piccole imprese idroelettriche. 

1986 - 1991

Verso lʼautosufficienza energetica

Nel 1986 entra in esercizio lʼimpianto idroelettrico di Museis in comune di Cercivento e nel 1991 quello di Mieli in comune di Comeglians.