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Centrale
idroelettrica 
di Mieli

Un impianto integrato nell’ambiente circostante

Realizzata nel 1991 nell’ambito del programma di potenziamento adottato per far fronte alla crescente richiesta di energia elettrica, la centrale di Mieli genera annualmente 14.000 MWh che rappresentano il 32% dell’intera produzione SECAB .

L’esperienza della Cooperativa nella produzione di energia eco-compatibile si riflette anche nella progettazione e nella realizzazione di questa centrale che risulta efficacemente integrata nell’ambiente circostante; condotte interrate, salvaguardia degli alvei, interventi di bioingegneria per il consolidamento idrogeologico e per il 

La centrale di Mieli sfrutta due distinte derivazioni, una dal torrente Degano e l’altra dal torrente Vaglina, che convogliano le acque nell’impianto situato in località Margò, nel Comune di Comeglians. 

La portata massima derivabile dal torrente Degano è di 4.000 litri/secondo, con un salto di 56 metri; quella del torrente Vaglina è di 500 litri/secondo, ma con un dislivello di quasi 290 metri. Entrambe le condotte, completamente interrate, hanno richiesto per la posa degli elementi modulari l’impiego di mezzi speciali e anche l’intervento di elicotteri; le elevate pendenze hanno comportato l’esecuzione di numerosi manufatti quali briglie, muri di contenimento e blocchi di ancoraggio. 


LA CENTRALE

Data la notevole diversità di portata e salto geodetico delle due derivazioni, l’edificio centrale ospita due distinti impianti per la turbinazione delle acque.

Per le acque derivate dal Degano i parametri generali di dimensionamento hanno orientato la scelta su turbine Francis ad asse orizzontale della potenza di 630 kW, per garantire contenimento dei costi di base e costanza dei rendimenti attorno ai valori massimi. Alle tre turbine sono accoppiati generatori sincroni trifase.

Per la derivazione Vaglina, il notevole salto e la notevole escursione delle portate hanno obbligatoriamente orientato la scelta verso una turbina Pelton ad asse orizzontale, a doppio getto, con ruota calettata a sbalzo sull’estremità dell’albero del generatore sincrono ed alimentata a due iniettori a spina completi di deviatori dei getti.

Questa soluzione garantisce una potenza di 1.250 kW e permette di ottenere ottimi rendimenti sia alle portate minime che massime. Alla turbina è accoppiato un generatore sincrono trifase.

L’impianto è completamente automatizzato con regolatori digitali a microprocessore che controllano i diversi parametri di funzionamento ed è gestito in remoto dalla sede sociale tramite collegamento in fibra ottica.

In fase progettuale è stato condotto uno studio di impatto ambientale per valutare gli effetti sul sistema dei corsi d’acqua dell’area e sul territorio interessato dal passaggio di condotte forzate e dalle opere civili, e definire le misure di mitigazione e compensazione necessarie per minimizzare i danni sul territorio. 

Su entrambe le derivazioni viene garantito il deflusso minimo vitale e sul Degano è stata realizzata una scala pesci per facilitare la risalita della fauna ittica.Tutte le opere sono state realizzate in modo da ridurre al minimo l’impatto visivo e consentire il miglior inserimento ambientale. 

Un completo intervento di ripristino con il ricorso alle moderne tecniche di bioingegneria (palificazioni, viminate, solchi con fasciame vivo e piantine, cordonate) ha consentito di stabilizzare i versanti interessati dai lavori mantenendone l’aspetto originale.

Oltre all’inerbimento sono stati posti a dimora arbusti ed alberi appartenenti a specie autoctone quali salici, maggiociondolo, acero montano e faggio.

Lungo il corso del Degano per la protezione della condotta forzata e della pista di accesso è stata posizionata una scogliera di massi di grosso spessore per contrastare la forza erosiva delle acque; tra i massi sono stati quindi trapiantati alberi ed arbusti per ulteriore stabilizzazione.

L’opera di presa sul torrente Degano è ubicata 200 m circa a valle dello scarico della centrale di Magnanis, in Comune di Rigolato, ed è costituita da:

  • una traversa della larghezza di circa 33 m con ciglio sagomato in modo tale da consentire, anche in condizioni di magra, il deflusso verso valle di una portata di rispetto pari a 150 l/s;- una bocca di presa laterale delle dimensioni di 5,00 x 0,75 completa di due paratoie a strisciamento tali da permettere lo sghiaiamento del materiale che si deposita a monte della traversa;
  • un dissabbiatore con sviluppo complessivo di 34 m ed una larghezza di 6,60 m con paratoie motorizzate e sfiorare longitudinale;
  • una vasca di carico con volume utile di 90 mc dotata di setti di tranquilizzazione per impedire l’ingresso di aria in condotto e di sfioratore laterale di sicurezza;
  • una camera valvole predisposta per l’alloggiamento della valvola a farfalla di sicurezza posta in testa alla condotta forzata e tale da intercettare le portate a monte nel caso di anomalie in condotto.

La condotta forzata è realizzata facendo uso di tubi in acciaio, interrati per un miglior inserimento ambientale; si diparte dalla camera valvole e seguendo la sponda sinistra del torrente Degano per la totalità della sua lunghezza raggiunge l’edificio centrale diramandosi in tre tratti terminali per il collegamento delle turbine. La condotta centrale del collettore di alimentazione è in linea con la tubazione principale e quelle laterali deviate di 50° in modo tale da ridurre al minimo le perdite di carico per tutte le possibili combinazioni di funzionamento delle macchine.

L’unione dei vari tronchi della tubazione è stata eseguita mediante saldature circonferenziali sottoposte ad accurati controlli magnetoscopici per individuare eventuali inclusioni o microfessurazioni. 

L’impianto, predisposto per il funzionamento in rete separata, è dotato di pozzo piezometrico posizionato a monte della triforcazione tale da ridurre le sovrapressioni da colpo di ariete derivanti dalle manovre delle macchine in centrale ed alimentare tempestivamente la condotta forzata nel caso di brusca apertura delle turbine per garantire la potenza richiesta dalla rete.

La derivazione sul torrente Vaglina è situata in una stretta forra rocciosa a circa 20 m dal ponte della strada Tualis-Ravascletto in Comune di Ravascletto. È costituita da:

  • una traversa della larghezza di circa 10 m dotata di sfioratore per la portata di rispetto pari a 20 l/s;

  • una presa in sub alveo con griglia autopulente;

  • un dissabbiatore dello sviluppo complessivo di 11 m ed una larghezza di 3 m tale da contenere circa 66 m³ di acqua dotato di paratoie motorizzate comandabili a distanza, nonché, di sfioratore longitudinale per la restituzione in alveo delle portate captate in eccesso dalla bocca di presa;

  • una bocca turata per la limitazione delle portate massime a valori prossimi a quelli di concessione. 

L’opera di presa è collegata alla vasca di carico con una condotta di adduzione in acciaio dallo sviluppo complessivo di 840 m. La condotta interrata ha un primo tratto a pendenza positiva e poi recupera quote, con funzionamento a sifone, fino alla vasca di carico ed è provvista di scarico nel punto più depresso. La vasca di carico, situata in prossimità dell’abitato di Tualis, dispone di un volume utile di circa 120 m³. All’interno della vasca una soglia sfiorante provvede a convogliare l’acqua in esubero nel torrente Vaglina. 

Adiacente alla vasca di carico è situata la camera valvole all’interno della quale è stato alloggiata la valvola a farfalla di sicurezza posta in testa alla condotta forzata e tale da intercettare le portate da monte nel caso di anomalie in condotto.

La condotta forzata, in acciaio del tipo interrato per un miglior inserimento ambientale, si diparte dalla camera valvole e seguendo la sponda destra dei torrente Vaglina dopo un percorso di 1.560 m, con pendenze in alcuni tratti superiori al 70% e con un dislivello di 292 m, raggiunge l’edificio centrale. La velocità massima e minima in condotta risultano rispettivamente pari a 1,77 m/s e 0,247 m/s per le portate di 500 l/s e 70 l/s. Anche in questo caso i diversi tronchi della condotta sono stati assemblati per mezzo di saldature circonferenziali testate con controlli magnetoscopici, secondo i più moderni standard costruttivi. La particolare morfologia nonché le elevate pendenze dei terreni interessati dai lavori ha comportato l’esecuzione di manufatti in cemento, quali briglie, muri di contenimento e blocchi di ancoraggio.

Specifiche tecniche

  • Località
    Mieli - Comeglians
  • Corsi d’acqua
    Torrenti Degano e Vaglina
  • Entrata in funzione
    1991
  • Potenza installata
    1.250 kW
  • Produzione media annuale
    14.000 MWh
  • Turbine
    3 Francis ad asse orizzontale
    1 Pelton ad asse orizzontale, a doppio getto.